La pressione dell’occhio, anche nota come pressione intraoculare o tono oculare, è la pressione presente all’interno dell’occhio determinata dall’equilibrio tra secrezione e drenaggio di umore acqueo internamente all’organo visivo.
Vediamo insieme perché è importante tenerla sotto controllo e come farlo.
Indice
- Perché la pressione dell’occhio è importante?
- Come si misura la pressione dell’occhio?
- Cosa altera la pressione intraoculare e provoca ipertensione?
- Quali sono le conseguenze dell’ipertensione intraoculare: il glaucoma
- Perché e quando iniziare a controllare la pressione dell’occhio?
- Cosa prevede la visita per il controllo della pressione dell’occhio?
- Cosa fare in caso di glaucoma?
- Conclusioni
Perché la pressione dell’occhio è importante?
Il corpo umano regola autonomamente la pressione oculare.
Il mantenimento di una pressione oculare entro i valori considerati normali è fondamentale per la vista, la salute e il benessere dell’occhio.
Per effetto di determinati fattori (di cui si discuterà in seguito), la pressione oculare può innalzarsi in modo anomalo, fenomeno questo che prende il nome di ipertensione oculare. Se non curata, l’ipertensione oculare può danneggiare le componenti fondamentali dell’organo visivo, compreso il nervo ottico, ovvero la struttura nervosa che collega l’occhio al sistema nervoso centrale e permette la visione.
Come si misura la pressione dell’occhio?
Misurare la pressione dell’occhio significa misurare la pressione dell’umor acqueo, il fluido incolore e trasparente contenuto nel segmento anteriore dell’occhio e coinvolto nella funzione ottica e nel rifornire di nutrienti il cristallino e la cornea.
L’esame che misura la pressione intraoculare si chiama tonometria. Questo test oculistico misura, sostanzialmente, la forza necessaria per appiattire la cornea: più è elevata questa forza, maggiore è la pressione intraoculare. La tonometria più praticata è quella a getto d’aria (tonometria a soffio), durante la quale lo specialista espone l’occhio del paziente a un getto d’aria e valuta quanto questo stimolo abbia mosso la cornea.
L’unità di misura della pressione intraoculare è il millimetro di mercurio, anche nota come mmHg.
Una pressione intraoculare è considerata nella norma quando i suoi valori sono compresi tra 10 e 20 mmHg.
Cosa altera la pressione intraoculare e provoca ipertensione?
La regolazione della pressione dell’occhio è automatica, frutto di un’alternanza equilibrata tra secrezione e drenaggio dell’umor acqueo.
L’innalzamento della pressione dell’occhio è conseguenza di un’alterazione dell’equilibrio tra i processi di secrezione e drenaggio dell’umore acqueo: può essere dovuta a una maggiore secrezione o, come più spesso accade, a un difetto di drenaggio (che si traduce in un accumulo di umor acqueo all’interno dell’occhio). Condizioni e fattori che possono pregiudicare il drenaggio dell’umor acqueo e causare ipertensione intraoculare sono:
- uveite: è l’infiammazione dell’uvea, un membrana sottile posta tra cornea e sclera;
- grave cataratta: è la condizione oculare contraddistinta dall’opacizzazione del cristallino;
- danni all’occhio prodotti da un trauma, una lesione o un intervento chirurgico;
- terapie farmacologiche: in particolare, si segnalano quelle a base di cortisonici (o corticosteroidi);
- tumori oculari;
- sindrome da dispersione del pigmento: in presenza di questa condizione, piccoli frammenti di pigmento dell’iride (ossia la parte colorata dell’occhio) fluttuano all’interno dell’occhio e vanno a bloccare il sistema di drenaggio dell’umor acqueo;
- chiusura dell’angolo del trabecolato: l’angolo del trabecolato è la porzione interna all’occhio attraverso cui avviene il drenaggio dell’umor acqueo. Se è chiuso, il drenaggio è impossibile e la pressione intraoculare si alza.
L’ipertensione intraoculare è generalmente asintomatica, cioè non causa sintomi, fino a quando non ha provocato dei danni alle strutture dell’occhio. Questa caratteristica la rende particolarmente pericolosa, perché, senza un controllo periodico della salute oculare, non è possibile rendersi conto del problema.
Quali sono le conseguenze dell’ipertensione intraoculare: il glaucoma
Se non trattata, l’ipertensione intraoculare danneggia progressivamente il nervo ottico (ovvero la struttura che collega l’occhio al cervello), favorendo l’insorgenza di una malattia oculare nota come glaucoma. Il glaucoma è una patologia neurodegenerativa cronica che colpisce appunto le fibre nervose del nervo ottico e comporta una riduzione del campo visivo periferico.
In caso di diagnosi tardiva o mancato trattamento, il glaucoma può essere motivo di perdita della vista e, talvolta, anche di cecità. Viceversa, la diagnosi precoce, i controlli specialistici regolari (importanti soprattutto nel paziente con una familiarità per la malattia) e una terapia tempestiva possono rivelarsi fondamentali nel prevenire la perdita della vista e curare al meglio il glaucoma.
Purtroppo, il glaucoma ha un comportamento subdolo: il più delle volte, infatti, diviene sintomatico quando il nervo ottico ha già subito danni rilevanti e soprattutto irreversibili. Ciò fa sì che sia più difficile una sua diagnosi precoce, cosa che, come detto in precedenza, sarebbe auspicabile.
Perché e quando iniziare a controllare la pressione dell’occhio?
Sottoporsi al controllo della pressione intraoculare presso un oculista è importante ai fini dell’individuazione precoce di un suo eventuale innalzamento e della prevenzione del glaucoma.
I primi controlli andrebbero svolti a partire dai 40 anni, in quanto il glaucoma colpisce soprattutto la fascia di popolazione over-40.
Per quanto concerne la frequenza dei controlli, bisogna considerare gli altri fattori di rischio, oltre l’età, che sono:
- familiarità diretta per la malattia;
- difetti della vista come miopia e ipermetropia;
- ipertensione arteriosa;
- diabete;
- uso prolungato di corticosteroidi;
- particolare anatomia oculare.
L’eventuale presenza di fattori di rischio è chiaramente motivo di una maggiore frequenza dei controlli; per esempio, in caso di familiarità per il glaucoma, gli oculisti consigliano una visita oculista, con monitoraggio della pressione intraoculare, almeno ogni 2 anni.
Cosa prevede la visita per il controllo della pressione dell’occhio?
Una classica visita oculistica per il controllo della pressione intraoculare prevede – come anticipato prima – la tonometria, ovvero la misurazione della pressione dell’occhio, e l’esame del fondo oculare (o esame del fondus oculi), un’indagine che serve a valutare lo stato di salute della testa del nervo ottico, dei vasi arteriosi e venosi dell’occhio, della retina e della macula (parte centrale della retina).
In caso di esito sospetto della visita, il medico oculista svolgerà ulteriori accertamenti, che prevedono:
- pachimetria corneale: è la misura dello spessore della cornea. Serve a interpretare correttamente i valori di pressione oculare;
- OCT (tomografia a coerenza ottica): è un esame di imaging non invasivo che permette di studiare lo spessore delle fibre del nervo ottico;
- curva tonometrica diurna: è la misura della pressione intraoculare a diverse ore della giornata, al fine di rilevare eventuali fluttuazioni;
- campo visivo computerizzato: è un esame che consente di quantificare graficamente il range di campo visivo che una persona riesce a vedere con lo sguardo puntato davanti a sé;
- HRT (Heidelberg Retinal Tomography): è un esame che permette di studiare le fibre della testa del nervo ottico.
Una valutazione accurata è fondamentale, sia per una diagnosi accurata e puntuale, sia per pianificare la terapia più corretta.
Cosa fare in caso di glaucoma?
Esistono tre tipologie di trattamento: i farmaci in forma di gocce oculari (colliri), la terapia laser (presa in considerazione se i colliri hanno poco effetto) e la chirurgia (riservata ai casi più gravi). A tutto ciò, inoltre, bisogna aggiungere i controlli oculistici regolari, che potrebbero arrivare anche a 3 all’anno.
I danni provocati dal glaucoma sono irreversibili. La terapia e le visite oculistiche, tuttavia, sono comunque fondamentali perché aiutano a prevenire o, quanto meno, a rallentare il più possibile la progressione della malattia, che potrebbe portare alla cecità.
Conclusioni
A partire dai 40 anni, è importante iniziare a monitorare la pressione dell’occhio con una visita oculistica, in quanto è da questa età che aumenta l’incidenza del glaucoma, una patologia neurodegenerativa cronica dell’occhio connessa all’ipertensione intraoculare.
La diagnosi precoce di eventuali anomalie a carico della pressione dell’occhio contribuisce a prevenire danni irreversibili o ancora più gravi al nervo ottico, struttura nervosa fondamentale per la vista.