Il benessere respiratorio è un aspetto vitale del benessere generale.
Del resto, i protagonisti della respirazione e del benessere respiratorio sono i polmoni, organi che, alla pari di cervello, cuore, fegato e reni, sono considerati vitali.
Il concetto di benessere respiratorio va oltre il solo (ma non semplice) funzionamento dei polmoni: comprende, infatti, tutti quei fattori, comportamenti, precauzioni e accortezze che proteggono la salute dell’apparato respiratorio, riducendo il rischio di patologie polmonari e, più in generale, di quelle che colpiscono l’albero respiratorio (bronchi, bronchioli e polmoni).
Indice
Perché prendersi cura del benessere respiratorio?
Prendersi cura del benessere respiratorio è fondamentale per mantenere lo stato di salute e una buona qualità della vita.
Il sistema respiratorio, i cui protagonisti principali sono i polmoni, è strettamente correlato ad altri sistemi, in particolare a quello cardiovascolare: tramite la respirazione, infatti, i polmoni provvedono a fornire ossigeno al sangue, che poi il cuore, tramite il sistema vascolare, diffonde.
Alla luce di quanto appena detto, è chiaro che un malfunzionamento dei polmoni, dovuto per esempio a una patologia come l’enfisema polmonare, ha ripercussioni sull’attività cardiaca, talvolta risultando anche responsabile di malattie del cuore.
Ma non è tutto.
Le vie respiratorie sono dotate di un impianto di autodifesa costituito dal muco, che cattura le sostanze irritanti, e dalle cilia, che spingono il muco verso l’epiglottide per essere poi, grazie alla deglutizione, eliminate definitivamente.Un’abitudine molto diffusa e sbagliata come fumare compromette la salute delle cilia presenti lungo le vie aeree, il che compromette l’efficacia dell’impianto di autodifesa sopra descritto. Da ciò ne consegue che le sostanze irritanti possono raggiungere e danneggiare gli alveoli, la parte più preziosa dei polmoni, dove avvengono gli scambi gassosi tra sangue e aria inspirata.
Prendersi cura del benessere respiratorio permette di preservare non soltanto l’attività polmonare, ma anche quella degli organi correlati (es: cuore) e la salute dei meccanismi che presiedono alla protezione dei polmoni.
Come e perché polveri e nanoparticelle pregiudicano il benessere respiratorio?
Oltre al fumo attivo e passivo, e all’esposizione professionale a sostanze tossiche, a rappresentare una seria minaccia per il benessere respiratorio sono anche le polveri e le nanoparticelle dovute all’inquinamento naturale (emissioni vulcaniche, erosioni del suolo, ecc.) e a quello di origine antropica (lavorazione industriale, particolato urbano, ecc.).
Si tratta di sostanze solide inorganiche, disperse e che diffondono nell’aria anche a notevoli distanze, non biocompatibili, che, una volta penetrate nell’organismo umano, per via delle loro ridotte dimensioni, possono circolare anche nei vasi sanguigni più piccoli e raggiungere qualsiasi tessuto del corpo umano.
La caratteristica di non-biocompatibilità fa sì che l’organismo umano non sia in grado di metabolizzare queste sostanze, processo questo che, se fosse possibile, ne neutralizzerebbe gli effetti dannosi.
Sono due sostanzialmente i modi in cui l’essere umano può assimilare polveri e nanoparticelle:
- per inalazione: una volta inalate, raggiungono i polmoni, fino agli alveoli. Dagli alveoli passano al sangue, grazie agli scambi gassosi, e si legano ai globuli rossi. Tramite il circolo sanguigno raggiungono i vari organi del corpo umano, tra cui in particolare fegato, reni, cervello e organi linfatici, dove si insediano recandovi danno;
- per ingestione: trovandosi nell’aria, possono depositarsi in modo più o meno massiccio su frutta e verdura. Ciò fa sì che entrino nella catena alimentare umana. Dall’apparato digerente umano passano al sangue e al sistema linfatico, e, da qui, diffondono nei vari tessuti e organi del corpo umano.
L’esposizione a polveri e nanoparticelle rappresenta un fattore di rischio per svariate patologie. Le indagini microscopiche a scansione elettronica sui tessuti biologici hanno mostrato la presenza di nanoparticelle, sotto forma di polvere minuscole, in individui con malattie quali tumori dei tessuti molli e duri, patologie respiratorie, linfoma, infarto del miocardio, leucemia, morbo di Crohn, malattie rare, malattie da esposizione professionale, patologie ematiche (crioglobulinemia, vasculite, ecc.), tromboembolia polmonare, aneurisma aortico. Sembra, inoltre, esserci un’associazione tra l’esposizione a nanoparticelle e malformazioni fetali e aborti.
Cosa fare per preservare e migliorare il benessere respiratorio?
Considerate le numerose minacce esistenti per i polmoni, minacce non sempre direttamente correlate a uno stile di vita errato come nel caso dell’esposizione alle nanoparticelle dovute all’inquinamento, è fondamentale adottare fin dalla giovane età precauzioni, accortezze e comportamenti che promuovano il benessere respiratorio.
In particolare, è importante:
- non fumare e smettere di fumare il prima possibile. Come sostiene l’AIRC, il fumo è la più importante causa di morte evitabile, è coinvolto in 1 caso di tumore su 3 ed è responsabile di circa l’80-90% dei casi di tumore al polmone;
- fare attività fisica. L’esercizio fisico, da quello aerobico leggero al potenziamento muscolare, migliora l’efficienza dei polmoni, sia in condizioni di perfetta salute, sia quando si soffre di una patologia polmonare;
- limitare l’esposizione all’inquinamento atmosferico a quando è strettamente necessario. L’inquinamento atmosferico può essere pericoloso quanto il fumo passivo. Ecco perché gli esperti consigliano, specie a chi vive in città, di consultare sempre i report quotidiani relativi alla qualità dell’aria e di adattare le proprie attività all’aperto in base ai livelli di inquinamento stimati. Nel caso di una persona dedita solitamente allo sport all’aperto, questo può voler dire, per esempio, optare per strade secondarie, meno trafficate, o adeguare l’allenamento previsto a un’attività fisica indoor;
- vaccinarsi contro le infezioni che possono colpire i polmoni. Per salvaguardare il benessere dei polmoni e quello respiratorio, la comunità medica raccomanda le vaccinazioni contro influenza, pneumococco, pertosse e COVID-19 nelle fasce di popolazione più a rischio, ovvero bambini, anziani e persone con patologie croniche preesistenti. In Italia, nei soggetti a rischio, la vaccinazione per queste infezioni è offerta gratuitamente;
- ridurre l’inquinamento dell’aria negli ambienti interni. Tramite un’appropriata ventilazione è possibile ridurre i livelli di inquinamento interno dovuti ai sistemi di raffreddamento (condizionatori), alle stufa a legno o pellet, ai materiali edili, agli arredi, ai prodotti per la pulizia, al fumo di sigaretta (nelle case dei fumatori), ecc;
- eliminare la muffa e i problemi di umidità all’interno degli edifici abitativi e negli ambienti di lavoro. Per eliminare la muffa è fondamentale un’opera accurata di pulizia e disinfezione. Per ridurre l’umidità (che è il principale fattore di rischio per la muffa degli ambienti interni) bisogna affidarsi alla ventilazione giornaliera degli ambienti (in particolare di bagni e cucina), al riscaldamento e, se necessario, all’uso di un deumidificatore;
- adottare una dieta sana e bilanciata. L’apporto di minerali e vitamine derivante dal consumo giornaliero di almeno 5 porzioni di frutta e di verdura, combinato a una riduzione dell’assunzione di grassi e proteine di origine animale, alla limitazione dei cibi processati e ultra-processati, e all’eliminazione (o, al più, limitazione drastica) dell’alcol, favorisce la salute e proteggere l’organismo da patologie di varie genere, comprese quelle polmonari.
I comportamenti e le precauzioni sopra riportate valgono sia per le persone sane, sia per le persone che presentano una patologia polmonare.
Esiste uno screening polmonare?
I test di screening costituiscono una preziosa risorsa per la salute pubblica, in quanto, favorendo la diagnosi precoce di una malattia, aumentano le probabilità di una prognosi benevola e di una maggiore aspettativa di vita.
Attualmente, il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) non ha ancora organizzato uno screening polmonare per la diagnosi precoce del tumore al polmone; sono però in corso vari progetti finalizzati proprio alla stesura di un test di screening polmonare efficace e sostenibile per il SSN.
Questi progetti si rivolgono ai grandi fumatori e ai grandi ex fumatori, di età superiore ai 55 anni, e prevedono la realizzazione di una tomografia computerizzata a basso dosaggio (LDCT, da Low-Dose Computed Tomography) dei polmoni, detta anche TC spirale, la quale permette di individuare noduli polmonari sospetti anche molto piccoli, con una maggiore precisione rispetto a una normale radiografia del torace e senza esporre il paziente a dosi troppo elevate di radiazioni ionizzanti (cosa che accade, invece, con le normali tomografie computerizzate).
È possibile smettere di fumare e perché farlo?
Il fumo è uno dei principali nemici del benessere respiratorio. La combustione di una sigaretta, infatti, genera sostanze, comprese nanoparticelle, la cui aspirazione ha effetti nocivi sulla salute, a partire dalle vie respiratorie.
Smettere di fumare è possibile e, per riuscirci, non sempre servono aiuti particolari, se non la buona volontà e la giusta motivazione. A confermare quanto appena detto è anche l’AIRC, che, riportando una statistica ISTAT, afferma che il 90% delle persone smette di fumare senza aiuti, mediamente, dopo 6 tentativi.
Smettere di fumare e non fumare sono scelte di salutistiche che, oltre a promuovere la salute individuale, favoriscono anche la salute pubblica: è noto, infatti, che il fumatore genera fumo passivo, il quale ha anch’esso importanti conseguenze sul benessere respiratorio, e non solo, delle persone circostanti.
Smettere di fumare, inoltre, comporta altri importanti benefici:
- rappresenta un risparmio economico: un pacchetto da 20 sigarette, in Italia, costa mediamente 5 euro, una cifra considerevole per chi fuma abitualmente 10-20 sigarette al giorno;
- libera da una dipendenza: riuscire a vincere il bisogno di fumare fa sentire più forti;
- migliora l’aspetto estetico: il fumo è causa di denti gialli, alito cattivo, dita ingiallite;
- fa bene all’ambiente: sia la produzione di sigaretta che la loro combustione hanno un impatto ambientale negativo.
Per chi non riesce a smettere di fumare, esistono degli strumenti validati scientificamente, che comprendono farmaci (terapia sostitutiva nicotinica, citisina, bupropione) e il supporto psicologico offerto dai centri antifumo accreditati dal Sistema Sanitario Nazionale.
Conclusioni
Considerata l’importanza dei polmoni, prendersi cura del proprio benessere respiratorio è fondamentale per la salute e per una migliore qualità della vita.
Per una prevenzione più efficace, è indispensabile conoscere cosa può rappresentare un pericolo, dal fumo all’inquinamento ambientale, e sapere quali precauzioni adottare per proteggersi in modo adeguato.