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Antibiotici: guida all’uso consapevole

da | Apr 24, 2025

Gli antibiotici sono farmaci che contrastano le infezioni batteriche. Somministrabili per via orale, topica o tramite iniezioni, questi medicinali hanno rivoluzionato la medicina: la loro scoperta, infatti, ha permesso di curare e prevenire malattie infettive gravi e potenzialmente mortali.

Vediamo insieme come funzionano e perché è importante assumerli in modo corretto e consapevole.

Come funzionano gli antibiotici?

I meccanismi con cui gli antibiotici agiscono sono sostanzialmente due:

  • uccisione dei batteri: gli antibiotici che uccidono i batteri distruggono parti fondamentali e vitali di questi microrganismi, come la parete cellulare e il DNA;
  • blocco della moltiplicazione: gli antibiotici con questa funzione bloccano la produzione di proteine batteriche indispensabili alla moltiplicazione e crescita dei batteri.

Gli antibiotici che uccidono i batteri sono anche detti battericidi, mentre quelli che ne bloccano la moltiplicazione sono noti come batteriostatici

Perché è importante usare correttamente gli antibiotici?

L’uso corretto degli antibiotici è importante fondamentalmente per due motivi:

  • per trarne i benefici sperati: per esempio, assumere gli antibiotici secondo il dosaggio e le tempistiche indicate dal medico è fondamentale perché questi farmaci abbiano effetto e agiscano contro i batteri infettanti;
  • per ridurre il rischio di antibiotico-resistenza: assumere antibiotici quando non è necessario favorisce l’emergere, la moltiplicazione e la diffusione di batteri resistenti, che possono provocare infezioni più difficili da trattare.

A livello pratico, un impiego corretto degli antibiotici significa:

  • assumerli esattamente come indicato dal medico, rispettando la dose e il numero di somministrazioni quotidiane;
  • assumerli solo quando necessario: non tutte le infezioni, a partire da quelle virali, richiedono una terapia antibiotica. Per sapere quando e se servono, bisogna rivolgersi sempre prima a un medico;
  • non assumerli solo perché qualcun altro, per un’infezione in apparenza simile, li ha assunti: ogni terapia è su misura del paziente, come un abito. Prima di utilizzare un antibiotico bisogna consultare un medico e attendere le sue indicazioni a riguardo;
  • smaltirli correttamente una volta che il trattamento è concluso e non servono più: per sapere cosa fare dei farmaci non più utili o scaduti, è bene rivolgersi a un farmacista.

Conoscere come usare correttamente gli antibiotici è fondamentale sia per la salute che per la sanità pubblica: il problema sempre più crescente dell’antibiotico-resistenza, infatti, sta minacciando sempre più l’utilità di una risorsa terapeutica estremamente preziosa come gli antibiotici. 

Cos’è l’antibiotico resistenza?

L’antibiotico-resistenza è il fenomeno per cui un batterio, modificandosi, diviene resistente a un determinato antibiotico o, peggio, a più antibiotici (multidrug-resistance).

La resistenza agli antibiotici fa sì che i batteri resistenti non risentano più della terapia antibiotica e che l’infezione da essi sostenuta risulti più difficile da trattare. 

Quali sono le conseguenze dell’antibiotico resistenza?

L’antibiotico-resistenza riduce il numero di antibiotici efficaci contro un dato batterio. Questo si traduce in un minor numero di trattamenti disponibili per curare l’infezione correlata.

Ma non è tutto.

Spesso, le infezioni batteriche gravi e che necessitano di cure antibiotiche vanno curate con tempestività. L’antibiotico-resistenza, tuttavia, rende complicato intervenire con celerità, in quanto la ricerca di un antibiotico efficace non è sempre un processo rapido e immediato. Da ciò ne consegue un ritardo nell’attuazione delle terapie, con conseguente aumento del rischio di complicanze, in alcuni casi anche molto gravi.

Per i motivi sopra esposti, oggi, l’antibiotico resistenza è uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale con importanti ripercussioni a livello clinico (con aumento della morbilità, della mortalità, dei giorni di ricovero, del rischio di complicanze, ecc.), in termini di ricaduta economica – per via degli ulteriori costi dovuti all’impiego di altri farmaci e di trattamenti alternativi più onerosi – nonché di allungamento delle degenze ospedaliere e di un maggiore tasso di invalidità

Quali sono le cause dell’antibiotico-resistenza?

L’antibiotico-resistenza è il risultato di più fattori, tra cui:

  • uso eccessivo degli antibiotici sia nell’ambito della medicina umana, che in quella veterinaria;
  • uso di antibiotici in zootecnia e in agricoltura;
  • diffusione delle infezioni nosocomiali dovute a batteri resistenti agli antibiotici;
  • aumento dei viaggi e degli spostamenti internazionali, che favoriscono la diffusione in altre aree geografiche di ceppi batterici resistenti.

Occorre precisare che l’antibiotico-resistenza è anche parte di un fenomeno del tutto naturale, dovuto a mutazioni spontanee del materiale genetico dei batteri.

Qual è l’impatto dell’antibiotico-resistenza in Europa e nel mondo?

L’antibiotico-resistenza è, purtroppo, un problema sempre più diffuso, che richiede urgentemente un intervento globale e un piano d’azione coordinato. Secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, entro il 2050, potrebbe causare la morte di 10 milioni di persone, risultando così una delle principali minacce per la salute pubblica.

Uno studio relativo al quinquennio 2016-2020 e condotto nei Paesi dell’UE/SEE ha rilevato un aumento del numero di casi di infezione da batteri resistenti agli antibiotici, da 685.433 nel 2016 a 801-517 nel 2020, sottolineando come oltre il 70% di queste infezioni fosse correlata all’assistenza sanitaria (le cosiddette infezioni nosocomiali). 

In parallelo, ha osservato anche un rialzo del numero dei decessi: da 30.730 nel 2016 a 35.813 nel 2020.

È interessante segnalare che, nel 2020, c’è stato un calo del numero di casi di infezione e di decessi rispetto al 2019 (si è passati da 865.767 casi nel 2019 a 801.517 nel 2020, e da 38.710 decessi nel 2019 a 35.813 nel 2020), calo dovuto con molta probabilità, secondo i ricercatori, alla pandemia da COVID-19 la quale ha alzato l’attenzione verso le misure di prevenzione e contenimento delle infezioni, e ha comportamento dei cambiamenti nella gestione dei pazienti ospedalizzati.

Come contrastare l’antibiotico-resistenza?

Per contrastare il fenomeno dell’antibiotico resistenza, è fondamentale prima di tutto migliorare la consapevolezza relativamente ai pericoli di un uso improprio degli antibiotici, attraverso campagne informative ed educative efficaci e rivolte non solo alla popolazione, ma anche al personale sanitario. 

Dopo la teoria, ovviamente, viene la pratica, che nello specifico prevede:

  • usare gli antibiotici solo contro le infezioni batteriche, solo se strettamente necessario e secondo il dosaggio e le tempistiche indicate dal medico: l’impiego degli antibiotici deve essere un’eccezione e non una regola;
  • migliorare l’igiene personale: gli anni della pandemia da COVID-19 hanno dimostrato che una maggiore attenzione verso l’igiene personale (a partire dal lavaggio più frequente delle mani) ha ridotto il numero di infezioni correlate a batteri resistenti, risultando in controtendenza rispetto all’andamento degli anni precedenti pre-pandemia (durante i quali, invece, si è osservato un aumento costante, di anno in anno, del numero di casi);
  • conseguire le vaccinazioni previste per la propria fascia di età e l’eventuale categoria di rischio in cui si rientra: contribuiscono a controllare l’uso di antibiotici non solo i vaccini contro le infezioni batteriche (es: difterite, polmonite da pneumococco, ecc.), ma anche le vaccinazioni contro le infezioni virali (come l’antinfluenzale), in quanto queste, indebolendo il sistema immunitario, potrebbero favorire le sovrainfezioni batteriche.

L’antibiotico-resistenza è un problema di rilevanza mondiale da diversi anni, tanto che importanti organizzazioni internazionali in ambito sanitario, come l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e l’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie), hanno stilato raccomandazioni e proposto strategie e azioni coordinate atte a contenere il fenomeno.

In particolare, l’OMS, nel 2015, in occasione dell’Assemblea Mondiale della Sanità, ha fissato cinque obiettivi strategici finalizzati a contrastare la resistenza agli antibiotici, che sono: 

  1. migliorare la consapevolezza dei pericoli connessi all’uso improprio degli antibiotici, attraverso informazione ed educazione efficaci: quest’opera di sensibilizzazione deve riguardare tutti, dal personale sanitario alla popolazione generale;
  2. rafforzare le attività di sorveglianza: servono a descrivere la frequenza e l’andamento della resistenza agli antibiotici per quei batteri responsabili di infezioni clinicamente rilevanti;
  3. migliorare la prevenzione e il controllo delle infezioni: le vaccinazioni sono uno ausilio essenziale, così come la maggior cura per l’igiene;
  4. ottimizzare l’uso degli antimicrobici nel campo della salute umana e animale: l’uso inappropriato di queste preziosi risorse terapeutiche è una delle cause principali dell’antibiotico-resistenza;
  5. sostenere ricerca e innovazione: permettono di realizzare nuove soluzioni terapeutiche e nuovi strumenti di prevenzione, a partire dai vaccini.

Come si può notare da queste raccomandazioni, la lotta all’antibiotico-resistenza deve coinvolgere tutti, dalla popolazione al personale sanitario e ai ricercatori, e deve essere estesa a tutti i settori, dall’ambito medico e veterinario ai settori dell’agricoltura e dello zootecnia. 

Conclusioni

Gli antibiotici hanno rappresentato una conquista fondamentale per la medicina. Il loro impiego, tuttavia, deve avvenire in modo corretto e con criterio e consapevolezza, per contrastare l’antibiotico-resistenza, un fenomeno che incide in negativo sulle disponibilità terapeutiche.